Dal primo settembre ha finalmente preso il via il progetto “Palestre di vita e di autonomia” nato dalla collaborazione tra la Fondazione Durante dopo di Noi, Osea, Comune e Ausl di Reggio Emilia. In via Martiri di Belfiore, a Rosta Nuova, dove si trova l’appartamento “speciale” che ospita, a turni di 3 per volta, 19 dei nostri ragazzi le cose vanno a gonfie vele. Qui si impara a cucinare, caricare la lavatrice, andare a fare la spesa, prendere in prestito un libro in biblioteca e molto altro. E giorno dopo giorno il progetto prende corpo ascoltando le esigenze e le volontà dei ragazzi.
L’obiettivo è quello della maggiore autonomia possibile dentro e fuori dall’appartamento per potenziare le abilità relazionali, lavorative e domestiche. Il lavoro quindi che si sta realizzando inizia dal coinvolgimento diretto della famiglia, dei servizi del territorio e delle reti formali e informali con cui le persone con disabilità si relazionano quotidianamente nel quartiere e non solo.
Ma in cosa consiste “Palestre di vita e di autonomia”?
Dopo una prima fase di conoscenza e progettazione individualizzata – condotta da un’équipe multidisciplinare composta da personale sociosanitario, dai familiari e da altre figure significative nel progetto di vita – finalizzata ad ascoltare esperienze, impressioni, disponibilità e desideri di ciascun partecipante, viene formulato un piano di interventi dove tutti gli attori saranno coinvolti in un cammino comune verso l’autonomia.
19 persone con disabilità, selezionate dall’Unità di Valutazione Handicap dell’Ausl, sono state suddivise in piccoli gruppi omogenei per obiettivi e formati da massimo 4/5 componenti: ciascun gruppo, una volta a settimana, sperimenta la permanenza, anche notturna, di qualche giorno al di fuori dell’ambiente domestico convivendo in un appartamento appositamente predisposto.
Una sperimentazione ambiziosa che, oltre a permettere alle persone con disabilità di costruire un proprio progetto di vita autonomo al di fuori del contesto familiare, vuole misurare la capacità dell’intera comunità di prendersi in carico i soggetti più deboli.
Un progetto innovativo che vuole portare un importante cambio di paradigma: superare il concetto di assistenza per arrivare adun’educazione all’autonomia.
Una vera e propria palestra di vita che alleni i servizi, i familiari e tutti gli enti pubblici e privati del territorio per raggiungere la piena inclusione mettendo a punto prassi e metodologie di lavoro condivise.