“Insieme per fare da soli”. E’ questo lo slogan, elaborato da K lab – laboratorio di creativi “speciali” – appositamente per una giornata speciale: sabato 11 ottobre la neonata Fondazione Durante e Dopo di Noi di Reggio Emilia si presenterà alla comunità.
A partire dalla ore 9 presso l’aula Magna dell’Università di Modena e Reggio, si alterneranno numerose testimonianze per rispondere a queste due domande, “Pensate che lavorare per l’autonomia e per il futuro delle persone con fragilità sia un vantaggio per la città? Cosa vi impegnate a fare per questo obiettivo?
Un momento di ascolto e di confronto sul presente e sul futuro atteggiamento della nostra città nei confronti delle disabilità. Un modo per chiedere una presa in carico collettiva di questa tematica che non riguarda solo i portatori di handicap e le loro famiglie ma che può riguardare da un momento all’altro chiunque di noi.
Dedicata alla memoria di Carlo Vasconi, un uomo che ha speso la vita per questo obiettivo operando nel campo del volontariato, la Fondazione lavorerà a tutto campo per cambiare lo sguardo con cui attualmente vengono viste le persone con disabilità e quindi aprire nuovi orizzonti alla loro vita.
Gli 87 fondatori prendono le mosse dall’articolo 26 della “Carta Europea dei diritti fondamentali” che riconosce ai disabili il diritto di beneficiare di misure intese a garantire l’autonomia, l’inserimento sociale e professionale e la partecipazione alla vita collettiva”.
Si comincia così a porre le basi per un futuro in cui sia possibile aumentare l’autonomia delle persone con disabilità. “Siamo famiglie, associazioni di volontariato e cooperative sociali, preoccupate per il futuro dei nostri figli delle nostre figlie e di tutte le persone con disabilità . Per questo – spiega il presidente Massimo Giaroli – lavoreremo a stretto contatto con i reggiani, ci rivolgiamo a loro perché crediamo che una società inclusiva per le persone con disabilità sia inclusiva per tutti. Oggi a Reggio Emilia e in provincia – continua Giaroli – abbiamo una grande opportunità per migliorare i servizi e le tutele, ma anche per puntare alla costruzione di una economia che ancora non esiste. Vogliamo agire per determinare scelte economico-sociali che partano dai più deboli”.
Il sogno dei fondatori è che le persone con disabilità possano vivere sviluppando il massimo delle loro potenzialità. Progettano quindi una società e una città concepite con criteri di massima fruibilità e inclusione, pensate per valorizzare le competenze di tutti nella consapevolezza che se tutti sono messi in condizione di dare ciò che è nelle loro possibilità la comunità che li ospita è più ricca.
La Fondazione – nata dalla forte volontà di 87 fondatori promotori, di cui 79 persone fisiche e 8 persone giuridiche – trae la propria origine e mantiene il proprio riferimento ideale nel grande patrimonio di valori e di solidarietà umana che si è creato nell’ambito della comunità locale di Reggio Emilia.
Sabato interverranno: Massimo Giaroli presidente della Fondazione e i soci fondatori Innocenza Grillone, Lucia Genovese e Pietro Messori. Ma sarà soprattutto una giornata di ascolto per la Fondazione e saranno in tanti a prendere la parola: il vicesindaco di Reggio Emilia Matteo Sassi, la deputata Vanna Iori, Fausto Nicolini direttore generale Ausl di Reggio Emilia, Annalisa Rabitti, consigliera comunale con delega alla disabilità, Giulio Terzi presidente della Fondazione Giustizia, Valeria Prampolini, membro del Cda della Fondazione Manodori, Umberto Bedogni, presidente DarVoce, Emma Davoli in rappresentanza del Consorzio 45 e Oscar Romero, Elisabetta Genovese UniMoRe, Don Romano Zanni, vicario Episcopale per la Carità e le Missioni.
La giornata sarà condotta da Alessandra Sorrentino, Criba Emilia-Romagna.